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Verso Expo 2015: promesse molte, finanziamenti zero.
(troppo vecchio per rispondere)
Meno male che Silvio c'è
2011-04-03 12:49:53 UTC
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Verso Expo 2015: promesse molte, finanziamenti zero. La denuncia delle
Ong
A meno di quattro anni dal grande evento, oltre alla definizione dei
terreni, all'appello mancano i soldi che dovrebbero andare a quelle
realtà che dovrebbero riempire di contenuto lo slogan dell'esposizione
"Nutrire il pianeta"
Come sostiene la Moratti, sarà anche una questione secondaria quella
relativa ai terreni di Expo 2015, sui quali ancora ci si interroga con
che diritto occuparli e soprattutto con che cosa: se con orti,
capannoni, o altro. Fatto sta che al di fuori delle solite polemiche, di
sostanza, dentro l'organizzazione dell'esposizione universale di Milano,
a meno di quattro anni dall'evento, se ne trova ben poca. Lo denunciano
le realtà chiamate a riempirli quei terreni, con iniziative, progetti e
manufatti che diano senso al tema portante della manifestazione,
evidenziato dallo slogan: "'Nutrire il pianeta".

Si prenda per esempio il caso delle associazioni del Terzo settore a cui
Expo ha messo il suo "timbro" e che quindi dovranno in qualche modo
"lavorare" per l'esposizione. Queste però si domandano sotto che forma,
ma soprattutto, con che soldi? Visto che di promesse nei mesi scorsi ne
hanno sentite tante a differenza di fatti e iniziative concrete. Quindi
mancano gli stanziamenti. Eppure stiamo parlando di realtà, milanesi ma
non solo, che portano in dote iniziative a volte rivoluzionarie, dal
grande valore scientifico, che rispondono al problema della fame nel
mondo e della desertificazione del pianeta. Ma per il momento non sembra
esserci spazio per loro all'interno dell'Expo.

Reach Italia Onlus è una Ong (organizzazione non governativa) con sede a
Milano, ma con unità operative un po' in tutto il mondo. Si occupa di
cooperazione internazionale e di sostegno a distanza. Ha presentato un
progetto per il recupero delle terre fortemente degradate, che ha avuto
ottimi risultati nel Sahel del Burkinabé in Africa. Il gruppo di lavoro
di Expo, venuto a conoscenza di tutto questo in un convegno organizzato
a Sesto San Giovanni nel 2009, ha voluto prender nota del piano di Reach
Italia contro la desertificazione, inserendo l'associazione no-profit
tra gli "espositori" che nel 2015 potrebbero essere chiamati a spiegare
il loro progetto al mondo. E così Reach Italia è per il momento tra le
poche realtà, se non l'unica, che ha avuto il permesso di siglare tutto
il materiale informativo relativo al progetto di "recupero delle terre"
col logo di Expo.

Detto questo altre certezze non ce ne sono. "Non si sa nemmeno se alla
fine esporremo o no" dice Fabrizio Fratus, responsabile comunicazione di
Reach Italia. "Da Expo Spa – aggiunge – ci ripetono solo che per il
momento soldi non ce ne sono e che mancano i piani di lavoro".

Da Reach Italia come anche dal coordinamento lombardo delle Ong, il
Colomba, si domanda maggior trasparenza. "Il problema – prosegue Fratus
– non è solo una questione di spazi espositivi, ma anche di
finanziamenti. Perché la realizzazione di questi progetti ha bisogno di
risorse". Da più parti si vocifera che i fondi saranno distribuiti a
pioggia; ma con che razionalità? Ci si chiede. "A ragion veduta
dovrebbero essere le Ong più virtuose a goderne" si puntualizza da Reach
Italia, già pensando ai temuti sprechi ed alle regalie per i soliti
"amici degli amici".

"Da parte nostra – dice Emanuele Pinalli, rappresentante di più di un
centinaio di Ong aderenti a Colomba – vorremmo che all'interno di una
manifestazione che per ora non sembra promettere grandi cose, si parli
di cooperazione e solidarietà in modo da rimettere in discussione le
politiche di sviluppo, i comportamenti delle grandi istituzioni
internazionali e gli obiettivi di una globalizzazione che per ora ha
'messo in comune' più i problemi che le soluzioni".

L'Expo – prosegue Pinalli – "è un retaggio del passato, uno strumento di
promozione della scienza, della tecnologia che non dovrebbe essere fiera
ma che continuamente rischia di diventarlo. Almeno, anni fa, le fiere
erano strumenti innovativi. Oggi certamente lo sono molto meno. Per fare
un Expo non si dovrebbe 'fare semplicemente una mostra' ma declinare un
tema, diffonderlo tra le persone, farlo conoscere e sollecitare
un'attenzione ai metodi innovativi con cui quel tema è affrontato".
Questi sono i motivi per cui l'Expo 2015 interessa al mondo del
no-profit. E allora, perché non coinvolgerlo maggiormente?"
Eugene Upperwood
2011-04-03 12:51:33 UTC
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Post by Meno male che Silvio c'è
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Verso Expo 2015: promesse molte, finanziamenti zero. La denuncia delle
Ong
A meno di quattro anni dal grande evento, oltre alla definizione dei
terreni, all'appello mancano i soldi che dovrebbero andare a quelle
Le promesse del pdl e della lega... ?
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EU®
noname2
2011-04-03 14:38:48 UTC
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Post by Eugene Upperwood
Post by Meno male che Silvio c'è
http://snurl.com/27qg20
Verso Expo 2015: promesse molte, finanziamenti zero. La denuncia delle
Ong
A meno di quattro anni dal grande evento, oltre alla definizione dei
terreni, all'appello mancano i soldi che dovrebbero andare a quelle
Le promesse del pdl e della lega... ?
Che se ne stia accorgendo, piano piano?
--
Linux È user-friendly, è solo selettivo su chi può essergli amico.
Mei
2011-04-04 07:28:07 UTC
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Post by Meno male che Silvio c'è
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Verso Expo 2015: promesse molte, finanziamenti zero.
Comune PDL+Leca. Regione PDL+Leca. Governo PDL+Leca.
A chi daranno la colpa?

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